1)Presentati brevemente, indicando anche il tuo blog, se ne usi uno per pubblicare.
Mi chiamo Annelisa (Anne) Addolorato, sono italiana, ho vissuto per molto tempo in Spagna, di cui mi appassionano (come del centro e sud America) la lingua e le culture. Amo la scrittura, la musica, la lettura dei libri e del mondo. In passato ho anche insegnato spagnolo in università italiane, e scritto anche monografie e articoli scientifici sulla poesia e le arti. Mi sono dedicata anche alla traduzione poetico-letteraria. Pratico arti marziali e l’acqua è il mio elemento. Puoi sapere di più su di me e sulle mie attività letterarie e artistiche sul mio sito www.annelisaddolorato.it, sul mio blog http://annerisa.blogspot.it e sul blog di poesia italiana che gestisco: http://afinidadesafectivasitalia.blogspot.it (NOMADI MONDI) e naturalmente su Facebook,Twitter e Google+.
2)Quando hai iniziato a scrivere cosa ti ha spinto e perché?
Ho iniziato a scrivere in prosa e poesia praticamente ‘da subito’, cioè da piccolin, da quando mi hanno insegnato a scrivere a scuola. Scrivere è un modo di respirare la vita e l’esperienza. Un modo di stare al mondo. Di sentirlo, scrivere è parte del corpo, come se fosse un organo vitale (che paragono a quelli preposti alla respirazione), parte di me.
3)Che genere di poesia scrivi? Se più di uno, in quale pensi di riuscire ad esprimerti meglio?
La mia poesia è stata definita in vari modi: mistica, amorosa, ‘teatral-drammaturgica’, narrativa, prosa-poetica, ispirata dagli haikus giapponesi (che sintetizzano brevità e profonda spiritualità).. Forse c’è un po’ di vero in tutte queste definizioni. Di volta in volta mi esprimo ed estendo sulla pagina in modo diverso, ma credo che sia comunque riconoscibile la mia voce, pur cangiante.
4) Il tuo lavoro è influenzato/ispirato da qualche poeta del passato? Se sì, chi è e in che modo ti influenza/ispira?
Ho sempre letto e apprezzato molto sia i poeti del passato che quelli viventi, contemporanei a me e al ‘mio tempo’, pur nelle differenze. Dell’antichità mi affascinano i poeti-filosofi greci e i poeti mistici sia orientali sia occidentali di varie epoche: come per esempio Rumi, Hafez, Sor Juana.. Uomini e donne che a volte sono stati soggetti collettivi, come spesso è accaduto in oriente, laddove è spesso complesso trovare il confine tra poesia, musica e filosofia.
5) Definisci il tuo stile poetico con un aggettivo e spiegane il motivo.
Mistico: perché legato al corpo, al respiro, alla semplicità dei passi, ma anche alla molteplice possibilità d’interpretazione della realtà e delle sue stratificazioni. La poesia è mistico-medianica: si scrive da sola attraverso le pieghe e i segni, i solchi dei giorni, della vita, di tutte le esperienze e gli stimoli sensoriali di cui sono fatta.
6) Tutti i poeti hanno delle parole, delle frasi che non riescono a fare a meno di usare. Quali sono le tue parole o frasi più ricorrenti?
“Danza”, “Acqua”, “Aria e respiro”, “sacro” “musica”, “ridere”, “sorriso”, “barca”.
7) Si dice che per vedere il mondo per quello che è veramente si dovrebbero guardare commedianti, artisti e poeti. Che cosa pensi emerga spontaneamente dalle tue opere?
Un movimento perpetuo e che muta costantemente. L’idea della quotidiana rinascita e costante rigenerazione, ri-costruzione che tutti viviamo durante la nostra vita. Se possiamo essere riconosciuti come individui con un carattere, caratteristiche specifiche, è anche vero che siamo frammenti di qualcosa di molto più esteso, sia spazialmente che temporalmente, rispetto a noi e il nostro corpo. Scrivo come respiro, tendendo alla felicità e alla serena calma, pienezza del vivere, condivisione , ma anche ironico e autoironico sguardo su me e su quel che vedo. Non so se trasmetto questo, ma mi piacerebbe.
8) Spesso i poeti sono attivi anche in altri campi creativi. Oltre alla poesia ti esprimi anche in altri campi artistici non-letterari? Quali?
Considero la fotografia un’arte, e amo fotografare, pur non avendo una preparazione tecnica in merito. Amo cantare. In passato mi sono espressa anche (e, in alcuni periodi, soprattutto) attraverso la musica, suonando alcuni strumenti musicali (ho studiato musica da piccola). Mi piace anche danzare ma non ho mai studiato danza. Pratico le arti marziali, che a mio parere sono un ottimo apprendistato che avvicina la persona all’arte, alle arti.
9) Quale tipo di letture preferisci?
Ho sempre letto moltissimo e di tutto: dai classici ai fumetti: dall’Odissea a Wu Ming, da Mafalda a Marguerite Yourcenar. E ho letto molto (sia poesia che saggistica e romanzi) soprattutto in spagnolo ma anche in inglese. Un po’ in francese e portoghese. Mi piace Hrabal e mi piace Baudelaire.. tanto Pasolini, come Alicia Giménez Bartlett (!), la letteratura (religiosa e non) orientale e mistica di varie epoche e latitudini.. Sciascia, Calvino, Asimov, I Ching. Libri e testi di stili, generi e provenienze molto diverse.
10) In tempi recenti è sempre più frequente la pubblicazione di poesie su blog o social network. Molto spesso si possono trovare lavori interessanti e ben scritti. C’è qualche poeta che torni a leggere di frequente e che vorresti raccomandare? (se possibile aggiungi anche il link al blog).
Sono molte le voci intense e interessanti, sia in Italia sia in Spagna, negli States, Nelle Americhe. Sul mio blog NOMADI MONDI (v. prima risposta all’intervista) trovate alcune voci italiane che ho raccolto e links ad altre antologie vive e vivaci di poeti e poetesse viventi che scrivono in altre lingue.
11) Hai mai pubblicato una raccolta personale delle tue poesie? Se sì fanne una breve descrizione indicando anche i dettagli della pubblicazione (editore, distributore).
Fino ad ora ho pubblicato tre raccolte poetiche. Tutte all’estero e tutte con testo a fronte. Le prime due in Spagna: “Mariposas y falenas – Farfalle e falene”, Endymion, Madrid 2003, con traduzione e introduzione di Clara Janés; la seconda “La palabra ‘lasca’ o la reconstruccion de Pompeya – La parola ‘favilla’ o la ricostruzione di Pompei’”(Amargord, Madrid 2009, introduzione di Marta Lopez Vilar) e “My Voice seeks you” (Cross-Cultural Communications, New York 2013, traduzione e introduzione di Maria Bennett e Bill Wolak. Libro disponibile anche su Amazon.com).
12) Spesso i poeti sono persone eccentriche. C’è qualcosa di te che rientri in questa definizione?
Forse sì. Lascerei però ad altri, a chi mi conosce o a chi mi ha letto il compito di descrivere ‘le mie stranezze’.
13) Per chiudere l’intervista cita tre dei tuoi versi che credi siano i migliori (indicando tra parentesi il titolo della poesia e, se pubblicata, dove leggerla.)
“Ma ascoltare
non è mai
mancanza d’amore”
(dalla poesia ‘Barche rosse’, che è anche una videopoesia, realizzata in collaborazione con la video maker Patrizia Monzani, e che è stata tradotta in varie lingue).